LA TERRIBILE OPPRESSIONE DEI GESTI MAGNANIMI
studio teatrale a partire dall'opera di DANIEL VERONESE
con MARCO DI TIERI, ALBA PORTO, CAMILLA SANDRI
adattamento e regia ANDREA CIOMMIENTO
traduzione MARCO DI TIERI
progetto luci SERAFINO SPROVIERI
piattaforma CO.H
PRESENTAZIONE
Un padre, una figlia e una donna abitano insieme in una casa vicino a un poligono di tiro. Quali sono i loro gesti magnanimi, di grande generosità, che diventeranno oppressione nella loro relazione?
Nel testo dell’autore argentino Daniel Veronese si affrontano tematiche centrali nella relazione con l’altro e nel linguaggio teatrale. Si rivelano alcune questioni che uniscono l’azione scenica al senso della parola. In questa storia i tre personaggi mentiranno guardando alla verità come a uno strumento flessibile.
Oggi gli artisti che lavorano in Argentina formano un mosaico di “micropoetiche”. È un momento interessante dove sono crollati i presupposti della recitazione e i dogmi delle tradizioni passate. Rimangono soltanto le poetiche dove la grande festa e il tratto drammaturgico costruiscono la pluralità artistica: la propria “micropoetica”. In altre parole per sopravvivere oggi nella scena teatrale è necessario coltivare un pezzo di terra irripetibile, singolare e proprio.
Il critico argentino Jorge Dubatti racconta di una generazione di drammaturghi dove si produce uno scontro di metafore e uno spostamento del fuoco centrale. Il risultato è la continua deformazione della realtà quotidiana. In più di trenta opere Veronese rivela nei suoi personaggi tratti costanti come la non conoscenza delle informazioni, il fanatismo e la solitudine sociale. Lo fa con una temperatura poetica ironica lontana dal realismo dove l’azione teatrale crea molto di più del testo. Veronese ricerca il tragico attraverso la comicità rinunciando alla catarsi tragica originale perché oggi, di questi tempi, la vera tragedia sembra impossibile, normalizzata dai fatti quotidiani che vediamo ogni giorno.